Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Soriga Flavio
Titolo: Sardinia Blues
Editore: Bompiani 2008
Una vera sorpresa questo romanzo del giovane Flavio Soriga, a cominciare dalla grafica accattivante della copertina, che dice molto dello stile del racconto: i nuraghi graficamente rappresentati in serie, a ricordare le più celebri opere di Andy Wharol. I tre protagonisti della storia, trentenni un po' sballati, in fuga dall'isola in cui sono nati e cresciuti, ma in fondo desiderosi di restarci, passano da avventure erotiche a nottate in discoteca, tra bravate teppistiche a sogni ad occhi aperti di viaggi impossibili. Ma la voce narrante,Davide, ha qualcosa di profondamente diverso dagli altri: soffre dalla nascita di talassemia, malattia che vive con apparente disinvoltura, ma che scava nel fondo della sua anima, della sua personalità, dei suoi rapporti con il mondo un solco che prepara il finale, non una happy end. Il ritmo, il linguaggio,le musiche, le trovate stilistiche mi hanno fatto divorare le pagine di questo libro, finalmente originale nel panorama piuttosto piatto offerto dai romanzi dei nostri giovani narratori. La Sardegna non convenzionale ,con Niffoi, Fois, Agus, Mannuzzu, Angioni, sta diventando forse la culla della rinnovata letteratura italiana?



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